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Nuovo Accordo Stato-Regioni: per la prima volta formazione obbligatoria anche per i datori di lavoro

Il 17 aprile 2025 è stato siglato un nuovo e importante Accordo Stato-Regioni (Rep. Atti n. 59/CSR), che ridefinisce i contenuti, la durata e le modalità della formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, in attuazione dell’art. 37 del D.Lgs. 81/2008. Un documento atteso da anni, che ha l’obiettivo di semplificare, aggiornare e razionalizzare il sistema della formazione obbligatoria.

Una delle novità presenti nel nuovo testo rappresenta una svolta storical’introduzione di un corso di formazione obbligatoria per i datori di lavoro. Una figura fino ad oggi esclusa da qualunque obbligo formativo specifico in ambito di sicurezza, a meno che non svolgesse direttamente il ruolo di RSPP.

Perché è una novità epocale?
Fino ad oggi, il datore di lavoro – a meno che non si fosse assunto anche le funzioni del Servizio di Prevenzione e Protezione ai sensi dell’art. 34 – non aveva alcun obbligo formativo diretto. Di fatto, nessuna norma gli imponeva di frequentare un corso per comprendere a fondo i propri doveri e responsabilità in materia di salute e sicurezza. Era una lacuna normativa non da poco, se pensiamo che il datore di lavoro è la figura su cui ricadono, per legge, gli obblighi principali in tema di prevenzione.

Con l’Accordo del 2025, questa lacuna è finalmente colmata. Nella Parte II, paragrafo 3, viene istituito il “Corso per datore di lavoro”, un percorso formativo della durata minima di 16 ore. Gli obiettivi sono ben chiari: fornire competenze giuridiche, organizzative e gestionali, per gestire in modo consapevole e sostanziale la sicurezza aziendale.

A chi è rivolto?
Questa formazione è rivolta a tutti i datori di lavoro, indipendentemente dal fatto che svolgano o meno i compiti di RSPP. È quindi un corso autonomo, distinto e separato dal percorso previsto per i “datori di lavoro RSPP” (che rimane regolato dall’art. 34 del D.Lgs. 81/08).
Questa distinzione è fondamentale: non si tratta di un’alternativa, ma di un percorso aggiuntivo, destinato a tutti i datori di lavoro, proprio perché finalmente si riconosce la necessità che anche chi guida l’azienda sia adeguatamente formato sui temi della sicurezza.

Cosa prevede il corso?
Il programma è suddiviso in due macro-aree:

Modulo giuridico-normativo, dedicato alla comprensione del quadro legislativo, delle responsabilità civili, penali e amministrative, del ruolo degli organi di vigilanza e delle dinamiche relazionali con le altre figure della prevenzione aziendale.
Modulo organizzativo e gestionale, che affronta aspetti concreti: valutazione dei rischi, gestione delle emergenze, comunicazione, sorveglianza sanitaria, appalti, formazione dei lavoratori, vigilanza interna, modelli di gestione, costi e benefici della sicurezza.

Inoltre, per i datori di lavoro delle imprese affidatarie che operano nei cantieri temporanei e mobili, è previsto un modulo aggiuntivo di 6 ore sui contenuti specifici del Titolo IV del D.Lgs. 81/08.

Quali conseguenze per le imprese?
Si apre un nuovo capitolo nella cultura della sicurezza: non è più sufficiente “delegare”, ma serve un coinvolgimento diretto e consapevole da parte dei vertici aziendali. Per le imprese questo significa che:

Occorrerà pianificare l’inserimento del datore di lavoro nei percorsi formativi; Sarà importante aggiornare i piani formativi aziendali anche in funzione di questo nuovo obbligo;
Le agenzie formative e i consulenti in materia di sicurezza dovranno adeguare l’offerta formativa.


Conclusioni
L’Accordo del 2025 segna un punto di svolta: per la prima volta, il datore di lavoro viene chiamato a formarsi. E questo cambia radicalmente l’approccio alla prevenzione: non più qualcosa “da delegare”, ma un tema da vivere in prima persona.